Multe, un "tesoretto" di infrazioni per il Comune

TERAMO – Contravvenzioni a raffica, ma sono davvero lo strumento del Comune per fare Cassa? “Assolutamente no” per l’assessore al Bilancio, Alfonso Di Sabatino Martina secondo cui, conti alla mano, le somme incassate dal Comune non rappresentano di certo il canale di finanziamento delle spese correnti dell’ente. Anzi. Secondo i dati registrati dal Comando di Polizia municipale, nel 2011 il Comune ha incassato più di 735 mila euro di multe, comminate principalmente per violazione dei divieti di sosta e di fermata (art.157/158 CdS). Un piccolo “tesoretto” a una prima lettura ma che secondo Di Sabatino non è il segnale di un giro di vite operato per rimpinguare le casse. “Si tratta di una somma che non si discosta dalle precedenti annualità, e nemmeno dalle nostre previsioni stimate intorno agli 800 mila euro. Certamente utilizziamo parte di questa somma per le spese correnti, ma forse non tutti sanno che il Codice della Strada ci obbliga a destinare il 50% degli introiti al miglioramento della segnaletica (almeno il 12,50%), ai controlli della polizia locale (almeno il 12,50%), alla manutenzione e alla sicurezza delle strade (il 25%)”. Secondo Adele Ferretti, dirigente del settore Bilancio e Finanze, il Comune si attiene scrupolosamente a questi parametri, pertanto la metà degli incassi che provengono dalle contravvenzioni vanno impiegati esclusivamente per il miglioramento della viabilità e la cifra è largamente inferiore agli investimenti che il Comune destina a questo capitolo di spesa ogni anno. Basti pensare che solo per il corpo di Polizia Municipale, il Comune spende circa 950 mila euro all’anno, tra stipendi e Irap. Da un’analisi degli incassi, secondo Di Sabatino, non emerge dunque la volontà di vessare i cittadini con il solo obiettivo di fare cassa: insomma i 735mila euro incassati dal Comune saranno sicuramente “un tesoretto”, ma che non indica le somme in tasca ai cittadini, piuttosto misura l’abitudine a infrangere le regole degli automobilisti. Un’idea, quella dell’abitudine diffusa a trasgredire ai divieti, condivisa anche dall’assessore con delega alla Polizia municipale Giacomo Agostinelli che però adduce anche un’altra motivazione. Nell’ultimo trimestre infatti sono rientrati in servizio 4 vigili che nei mesi precedenti erano stati "dirottati" agli accertamenti dei passi carrabili, dunque il personale incaricato alle attività ordinarie, e quindi anche all’accertamento delle infrazioni, era ridotto. Terminato il censimento dei passi carrabili, i quattro vigili sono tornati al lavoro e di conseguenza si è ridotto il numero degli automobilisti "graziati".